di Fausto Vitaliano – Bompiani editore
“Quando qualcuno ti chiede una cosa, tu puoi fingere di non avere sentito o di avere altro a cui pensare. Ma quando una domanda te la poni da solo non ci sono vie d’uscita: devi risponderti”. È scappato a certe domande di Julia e ha eluso quelle dell’amico medico Nicola Strangio, Gori Misticò è bravissimo a trovare vie d’uscita, a mimetizzarsi nella solitudine che è diventata la cifra del suo vivere. La sabbia brucia, Bompiani, di Fausto Vitaliano, è il secondo romanzo (dopo La mezzaluna di sabbia, opera vincitrice del Nebbia Gialla 2021) con protagonista Gori Misticò, un maresciallo che, mentre indaga su ammazzatine, furti e sparizioni, trova internamente una verità scomoda che lo accompagna da sempre.
Anfratti, covi, nascondigli attraggono Gori Misticò in indagini ufficiali e parallele, la realtà gli fa da specchio, gli rimanda qual è la sua natura: un uomo che ha scelto spesso l’anonimato, l’ombra, la fuga che diventa abbandono quando chi resta indietro è una donna, Julia, una compagna mai scelta del tutto. La sabbia brucia è tutta la paura che Misticò riesce a confessarsi quando la solitudine della sua nuova condizione di maresciallo di una piccola stazione della provincia calabrese, è l’approdo inevitabile delle scelte fatte. Gli eventi, le indagini, le persone coinvolte nell’inchiesta sono echi di quelle domande che chiedono risposta e Gori non può più negarsi. Le donne di questo romanzo, Julia e Regina, la ricerca di persone scomparse, i delitti da risolvere, sono però anche strumenti di un’indagine interiore più complessa. Con questo secondo romanzo, Fausto Vitaliano completa il personaggio di Misticò dandogli una tale profondità umana e intellettuale in grado di parlare al lettore in modo unico.
Gli interrogativi implacabili, le scorciatoie della mente per salvarsi un po’, la paura di quando la sabbia brucia sotto i piedi narrano di un uomo che continua a restringere il perimetro degli affetti, come un’isola a cui l’oceano a poco a poco gratta via la terra.