di Eleonora Carta – edizioni Piemme
L’asperità dei luoghi e delle persone, la bellezza sfacciata della terra sarda e il fascino dei suoi segreti. Il maggiore del Ros Linda De Falco, arrivata da Roma in Sardegna per dirigere un’indagine che riguarda l’uccisione di un bambino e la successiva sparizione di altri minori, incontra chiusura, reticenza, convenzioni sociali a lei estranee che non facilitano il lavoro. Piani inclinati di Eleonora Carta, Piemme edizioni, è un romanzo costruito sullo studio accurato di un’antropologia culturale di cui sono espressione i personaggi. Come Daniele Fois, guardia forestale, uomo ombroso e ruvido, al pari dei luoghi impervi che frequenta, ma l’unico a entrare in sintonia con Linda per la lealtà, l’altra faccia della durezza.

Linda è una donna a capo di un reparto, mostra sicurezza, integrità e rigore, nessuno sa che, nell’intimo, sta scivolando sul suo personale piano inclinato. “Resisteva tenacemente, fingeva di non essersi arresa, di essere solida e determinata, inattaccabile nella sua forza, ricca di un mondo interiore che non intendeva comunicare perché non aveva bisogno di farlo, tanta era la sua pienezza. Non era vero. Era una recita, la sua. Era sola. E terrorizzata. Da anni, ormai”. Linda ha un segreto che è il dolore più grande, mai sconfitto, solo taciuto, ostracizzato il più possibile, eppure così vivo e presente dentro di lei. Come può un uomo, un nemico da fermare, conoscere il suo segreto e creare empatia, quasi attrazione, con lei?
Eleonora Carta entra nei meccanismi psicologici di chi ha subito privazioni affettive nell’infanzia, di quali conseguenze possano avere, da adulti, certi vuoti d’amore nel contesto familiare d’origine.
Piani inclinati è molto più di un thriller, è un’indagine sulle cesure insanabili che si creano nelle vite di chi non riceve amore da bambino e cerca poi riparazione in qualche modo, proiettando il suo dolore, tendando un risarcimento tramite il dolore degli altri. Linda si fa forza della sua immagine pubblica di donna lucida e professionale, ma l’incontro con un altro piano inclinato le richiede lo sforzo immane, contro natura, di tenere a bada l’anima, il nucleo che solo lei conosce. Linda sa quale posto si stia conquistando, in modo proditorio, il suo nemico, conosce la seduzione e i suoi pericoli, il miraggio di una vita diversa, forse felice, e l’inganno sotteso. Qual è la vera Linda? È quella dedita al lavoro e apparentemente senza legami o quella libera di desiderare un futuro senza condizionamenti e senza divisa? A chiederselo è lei, ormai scissa di fronte a una scelta dirimente per la sua vita.
Il maggiore De Falco è soprattutto una donna complessa che, prima ancora di volere assicurare alla giustizia un delinquente, sente l’istinto di salvarlo, salvarlo da se stesso e dal piano inclinato destinato alla distruzione.