Andrea Cotti Carmelo Pecora - Interroghiamo il sospettato - recensione

Interroghiamo il sospettato

di Andrea Cotti e Carmelo Pecora – Laurana edizioni

La perizia di un ex poliziotto divenuto anche romanziere, unita alla creatività di uno scrittore e sceneggiatore, ha dato vita a un manuale per chi si approccia al genere giallo, crime. Andrea Cotti e Carmelo Pecora hanno pubblicato per Laurana, Interroghiamo il sospettato, un volume che affronta i ‘dieci errori fatali’ che si trovano in romanzi, film e serie tv. Comporre un romanzo di genere richiede una conoscenza specifica non solo delle regole di scrittura, ma anche di un contesto fatto di procedure, codici, gerarchie non secondari rispetto alla qualità complessiva del romanzo. Il pubblico vuole onestà, coerenza e verosimiglianza e lo scrittore deve sapere come muoversi. Tra i dieci errori fatali più comuni che Andrea Cotti e Carmelo Pecora richiamano in una sorta di decalogo delle cose da non fare, vi è, ad esempio, sbagliare il ruolo e la presenza dell’avvocato, oppure attribuire erroneamente la competenza di chi conduce gli interrogatori, o non rispettare la catena di comando nelle operazioni.

La struttura del romanzo, insomma, non ammette improvvisazione né approssimazione e la mancanza di verosimiglianza fa perdere credibilità a una storia.
In una recente intervista al festival di Trebbo di Reno, Carmelo Pecora ha ricordato quanto spesso certi errori grossolani si vedano anche in tv: “Non di rado mi capita di cogliere imprecisioni o errori nelle serie televisive che non ricalcano quella che è la realtà delle procedure”. Carmelo Pecora, ex ispettore capo in forza alla Polizia scientifica, ha riferito al pubblico del festival di Trebbo di Reno, episodi della vita professionale: “Quando svolgevo il mio lavoro di poliziotto della scientifica, le persone si aspettavano che facessi quanto avevano visto nei film, magari americani”.

La composizione di crime richiede, insomma, prima ancora che la fantasia, lo studio di quali siano le funzioni delle forze dell’ordine e da chi dipendano i reparti e poi le gerarchie, le dotazioni, ma anche i limiti. Interroghiamo il sospettato si conclude con un’appendice pratica a cui attingere per non sbagliare gradi, qualifiche e ruoli all’interno delle forze dell’ordine e per capire come sia fatto un verbale di arresto o di perquisizione, ad esempio. 
Ma oltre alle formalità e alla rigidità delle procedure, gli autori appuntano un ultimo suggerimento: fatevi un amico nelle forze dell’ordine, una voce dall’interno a cui fare domande, tante.

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