di Giovanni Gusai – Sem edizioni
Un prima e un dopo rispetto a un evento, un dolore, una parentesi di vita. Antine si è laureato, è arrivato il momento di pensare al dopo, al mondo dei grandi e del lavoro. Ma gli mancano gli attrezzi, glieli fornirà un viaggio nel passato, alle radici della famiglia, in terra sarda dove sentimenti privati e primitivi sono il viatico per crescere. Il romanzo di esordio di Giovanni Gusai, Come in cielo, così in mare, Sem edizioni, è il percorso di crescita e incontro col dolore di un giovane milanese che “non si era ancora trovato con la matassa della sua esistenza tra le mani, a cercare i due capi lasciati liberi da una lacerazione per poterli riannodare e ricominciare a far scorrere il filo”.

I capi della matassa tra le mani di Antine sono il nonno Bertu e il padre Salvatore, figure divise da incomunicabilità e vecchi risentimenti. Il funerale della nonna paterna è l’occasione per andare a Locòe, il paese sardo di origine del padre che, a sua volta, ha tagliato da anni i legami con i genitori. Cosa sia successo tra il padre di Antine e il nonno Bertu è un argomento da sempre eluso in famiglia e che Antine vorrà capire, una volta arrivato in Sardegna. Locòe diventa il luogo dove Antine si trattiene per qualche mese, dove impara a fare da solo, a cercare un lavoro e a disseppellire la storia della sua famiglia incontrando il nonno Bertu. Non esiste un legame tra loro, si parlano per la prima volta e non è facile per Antine smussare gli spigoli riottosi di un uomo anziano il cui figlio è partito senza più fare ritorno. Il nonno, nonostante l’età, dà ad Antine l’impressione di essere più vivo di molti giovani, pare non avere paura di nulla, è come se conoscesse tutte le asperità possibili e sapesse domarle da solo.
Bertu non cerca compassione per la perdita della moglie, né compagnia, vuole restare là dove può identificarsi con la propria terra, diventandone parte, portandosi addosso umori e odori di un luogo che non ha mai abbandonato. Il sentiero per arrivare al suo ovile è tortuoso, scosceso, scoraggiante, così come lo è arrivare al suo cuore. Antine ha l’appoggio di Niàda, una giovane amica che ha seguito la nonna fino all’ultimo e che conosce le prove che attendono Antine se vuole raggiungere Bertu e sapere cosa abbia diviso padre e figlio. L’incontro col nonno sarà infatti una prova fisica ed emotiva per Antine che si troverà a passare da un prima a un dopo, dalla non conoscenza alla piena consapevolezza che l’amore esiste e resiste anche quando per anni rimane muto e in disparte.
Giovanni Gusai presenta Come in cielo, così in mare lunedì 28 febbraio alla rassegna Parole Chiave. Intervista Riccarda Dalbuoni.