di Gianluca Morozzi – edizioni Tea
Le colpe dei padri, la vendetta, i legami che non si sciolgono, la cura, la malattia, Bologna sotterranea. Con la trilogia Che fine ha fatto la Neve? edizioni Tea, grande omaggio a Dino Buzzati, Gabriel Garcia Marquez, Dino Campana e Franco Mistrali, Gianluca Morozzi mette in scena il libraio investigatore Vilo Vulcano, titolare della libreria La boutique del mistero, che svolge anche una seconda attività: risolvere casi oscuri, utilizzando metodi personali e ricorrendo all’aiuto di una donna analfabeta di nome Remedios, dotata di capacità intuitiva e predittiva. I tre romanzi (Prisma, Picco Scuro e Neve in cantina) sono un’unica storia nel corso della quale Vilo Vulcano si sposta tra Bologna e l’Appennino tosco-emiliano a caccia di persone scomparse. Al suo fianco, e non da semplici gregari, personaggi cari ai romanzi di Morozzi come l’Orrido e la Betty che subiscono contraccolpi. L’Orrido, “con un cavatappi nel cuore,” si innamora e la Betty è una donna spezzata, per dirla con Simone De Beauvoir.
È proprio la Betty a dominare la scena di Picco Scuro, un luogo dove la vicenda nera di sadismo e ossessione del Pittore di sangue ha inquinato la tranquilla vita fra i boschi. Vilo, dopo il caso dell’escapologo trovato morto e la salvezza grazie all’Orrido (Prisma), segue la Betty tra Marradi e Picco Scuro. Un’antica storia su Dino Campana, un’edizione dei Canti orfici e una misteriosa donna con un guanto fanno da contesto all’indagine di Vilo e la Betty, donna a cui difficilmente si riesce a dire di no. Ad aspettare Vilo a Bologna c’è Chiara, la ragazza di cui il libraio è innamorato ma che sta per sposare Luciano, il fidanzato storico, dai gusti non proprio raffinati.
La boutique del mistero, libreria, ma anche casa di Vilo, è un’eredità di famiglia: “la dannazione dei libri si era tramandata da nonno a nipote. Insieme a una certa strisciante, incombente, putrescente povertà”.
La libreria ha raccolto storie di clienti e amicizie, è un luogo che oltre a segreti custodisce le segrete, un sotterraneo dove durante la seconda guerra mondiale qualcuno si nascose e dove accaddero fatti inquietanti. Vilo, all’oscuro di tutto, risolve i casi portando, però, sempre con sè un irrisolto. C’è un vuoto temporale nella sua vita, un trauma, un’aggressione di cui ancora rimane una ferita sul corpo. Provare piacere sessuale per lui è anche provare il massimo della pena, del dolore e della frustrazione. Unirsi a Chiara o a Remedios ha un prezzo altissimo: con Remedios un’illuminazione preveggente sui casi, con Chiara l’amore. Ma quel dolore lancinante alla ferita che si rinnova a ogni rapporto sessuale gli ricorda che è rimasto qualcosa da scoprire.
La vicenda personale del libraio, avvolta in un mistero in cui lui stesso si perde, nell’ultima parte della trilogia inizia a farsi sempre più chiara al lettore. Vilo, da bambino, ha subito una violenza e, nello stesso giorno, ha perso un’amica, Neve, scomparsa nel nulla. Giocavano, erano insieme, lui già l’amava. Poi il buio. È da allora che si chiede: che fine ha fatto la Neve? L’ultima indagine di Vilo chiarirà cosa è successo in quel giorno afoso di luglio 1978, nelle cantine di un palazzo, da quando la sua vita non è più stata la stessa.
La trilogia omaggia anche una Bologna gotica e sotterranea, quella notturna di fine Ottocento quando Franco Mistrali pronunciava, all’osteria delle Tre Spade, severe invettive contro il poeta Carducci.
Che fine ha fatto la Neve? è un romanzo che ne contiene tanti altri, ogni personaggio, anche se minore, ha una sua storia che viaggia parallela e immanente alla vicenda principale. Il talento di Gianluca Morozzi è anche questo: accompagnare il lettore verso rivoli imprevisti da cui, fiduciosi, si ritorna sempre.
Gianluca Morozzi presenta Che fine ha fatto la Neve? Sabato 4 maggio alle 17.30 alla libreria Ubik di Ferrara.