di Eliselle – BookTribu edizioni
Quando fa la spesa compra una carota, una zucchina e una confezione di cous cous. Amabile, quarantenne agente immobiliare, è una sneet* e, come lei, lo sono altri otto milioni di persone in Italia. Eliselle è da oggi in libreria con Sneet, edizioni BookTribu, un romanzo in cui, con la forza del dialogo tra amici davanti a un bicchiere di vino, viene raccontata la condizione di coloro che rinunciano a legarsi, dopo anni di frequentazioni (e delusioni). È una scelta, è l’approdo per chi riconosce un unico punto fermo: se stesso. Gli sneet sono ormai oltre le feste, hanno deposto l’entusiasmo e la curiosità verso l’altro. Gli sneet leggono nelle coppie che incontrano, la stanchezza, la maschera, la simulazione della felicità.
Amabile, a chi le chiede come mai, tanto carina, sia sola, fa capire che non essere in coppia non è una disgrazia. La coppia come alveo forzato della felicità, è qualcosa da scansare. Quante ne vede, Amabile, tutti i giorni di coppie infelici, mascherate, conformate, in disequilibrio. “In realtà la mia situazione non è triste, è solo formativa. Molto più formativa di quello che spesso spacciate per amore quando in realtà è solo una cassa integrazione dei sentimenti, un surrogato d’affetto, una recita diretta ad arte, una truffa ben orchestrata”. Per una sneet, gli incontri con gli amici fidati, l’Ariosto e il Guru, diventano un procedimento maieutico con cui ragionare sulla propria condizione. Amabile ascolta il consiglio del Guru: deve chiamare tutti i suoi ex per dire mi dispiace, a prescindere da quanto tempo sia trascorso o da come sia finita. È arrivato il momento di guardare le frequentazioni dall’altra parte, quella opposta, senza le armi del risentimento e della delusione cocente.
La reazione degli uomini del passato, contattati da Amabile, è varia: c’è chi non ricorda, chi non capisce, chi ne approfitta, chi è rimasto uguale e non cambierà mai. Non importa cosa fanno, importa quello che rappresentano per Amabile: un fardello da cui è bene alleggerirsi. La vera crescita è finalmente perdonarsi per avere creduto a scuse inudibili, per avere assecondato situazioni capestro, per avere provato a non ammettere evidenti lacune. Crescere è, a un certo punto, smetterla di identificarsi col proprio problema, lasciarlo là tra gli amori sbagliati dell’università, il ruolo dell’amante, il tempo perso. Ciò che è irreversibile, come le esperienze, gli errori, la felicità, va accettato e circoscritto, senza tentativi di rianimazione postuma. Le cose finite hanno i loro contorni che non devono più fare male.
“È il bisogno che ci frega, che ci obnubila, che ci porta fuori strada. Il vero amore è privo di qualunque bisogno, è slegato da qualunque mancanza, richiesta, pretesa. Altrimenti non è vero. E allora. Per tutte le volte che ho sentito questo bisogno di amare, senza capire che mi facevo solo del male. Per tutte le volte che sono stata zitta, per quieto vivere. Per tutte le volte che ho dato la mia disponibilità, a fronte dell’indisponibilità altrui. Per tutte le volte che mi è capitato in sorte un narcisista, un egoista, un uomo occupato. Per tutte queste volte, e per tante altre che ormai non conto nemmeno più, dovrei chiedere scusa a me stessa e perdonarmi.”
Amabile, mentre affronta la rubrica degli ex, conosce Francesco. La frequentazione inizia filtrata dal disincanto di una sneet che detesta gli errori di valutazione. Non sarà facile per Amabile darsi una possibilità, abbassare la diffidenza, coltivare la fiducia e intravedere un altro approccio, quello della leggerezza.
Il romanzo Sneet sarà presentato il 4 febbraio alle 18 al Gallery 16 (via Nazario Sauro 16/A, Bologna). Assieme a Eliselle, lo scrittore Gianluca Morozzi.
* Single Not in Engagement, in Expecting, in Toying
