Gianluca Morozzi - Morozzicum - recensione

Morozzicum

di Gianluca Morozzi – BookTribu edizioni

I meccanismi della risata, mai grassa, ci sono tutti in questa silloge di sedici racconti, in uscita per la casa editrice BookTribu (Bologna). Il Morozzicum, racconti da ridere è un’opera con cui Gianluca Morozzi, come nel suo stile, si prende confidenza col lettore. La concretezza della narrazione spinge, chi legge, a immaginare scenari in cui immedesimarsi. Una follia per amore, una menzogna detta bene ma che scatena l’opposto di quanto desiderato, il tentativo di incanalare le situazioni che poi scoppiano fra le mani dei protagonisti, ma anche la casualità di quel che succede nella vita, senza disegno. Attraversando i sedici racconti, è sempre presenta la città di Bologna dove l’autore ama concentrare le storie perché, come ha più volte dichiarato, Bologna è perfetta per ambientare qualsiasi storia, sotto i portici, nel cimitero monumentale, ai tavolacci delle taverne.

Gianluca Morozzi - Morozzicum - recensione

Il Morozzicum, racconta di anni giovanili in cui è facile innamorarsi di una universitaria calabrese fuori sede e di cosa può succedere se il malcapitato decide di farle una sorpresa per le feste di Natale, ma anche della dura vita di uno scrittore che tifa Bologna, di mestiere. Ancora una volta, Gianluca Morozzi gioca con la tecnica, mostra come si fa a scrivere, partendo dal contrario, da quel che non si deve fare. L’esempio da cui tenere le distanze è proprio un racconto d’esordio dei primi anni Novanta che lo scrittore pubblicò e che, inserito nella narrazione, viene smontato pezzo a pezzo. Da chi? Da un’immaginaria schiera di studenti che, passati dall’altra parte, giudicano il loro maestro. Il cambio di ruolo dei protagonisti, l’equivoco, l’agnizione finale sono tra gli elementi delle storie in cui le donne sono sempre figure chiave per la fascinazione o l’imperscrutabilità con cui si mostrano.

Perché la bellissima Veronique, che ha letto l’opera omnia dello scrittore, dovrebbe andare a Bologna per incontrarlo se, in realtà, di tutta la produzione non le è piaciuto nulla, se non quel vecchissimo e imbarazzante racconto del 1991? A chiedercelo siamo anche noi in quel locale di Bologna dove tutto sembra perfetto e stiamo aspettando che tutto si compia, ma la storia va altrove, perché Veronique prende la scena e fa quello che deve fare: sovvertire.
Il Morozzicum è anche la vita da scrittore che Gianluca Morozzi racconta nelle sue sfaccettature più esilaranti: “La vita da scrittore, nel suo insieme, comprendeva una serie di svantaggi e una serie di vantaggi. Tra gli svantaggi c’erano i pagamenti casuali, occasionali e a sorpresa, la precarietà generica, certi editor, certi uffici stampa, certe presentazioni organizzate dal cugino demente dell’assessore alla cultura di un paese a nove ore da Bologna. Tra i vantaggi, c’erano le lettrici. Angela di Viterbo, per esempio. Una ventiquattrenne che sembrava Marianne Faithfull ventiquattrenne”. E poi Lara che si è sposata con un altro, Bella che inverte i pensieri, la misteriosa Guenda a cui chiedere di uscire, fatalisticamente, solo se il Bologna vince.
Come ha scritto l’attore Gianni Fantoni nella prefazione, a proposito della capacità di mantenere l’attenzione nel lettore, “Gianluca Morozzi è uno che ce la fa. Naturalmente, la forma del racconto aiuta, ma solo il Lettore, non lo scrittore: condensare in poche succose righe, evocative di immagini e anche di musica, il succo di un accadimento, l’incedere delle emozioni che lo rappresentano, è un distillare per nulla facile. Significa, tra l’altro, dover trovare un sacco di finali, e già trovarne uno ogni tanto, credetemi, è la vera fatica di un narratore. Che qui dà i suoi frutti”.

L’antologia Morozzicum racconti da ridere, da oggi in libreria e in formato ebook, sarà presentata il 4 marzo alle 18.30 alla libreria Ubik di Ferrara, via San Romano, 43.

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