Giulia Nebbia - London Blood - recensione

London Blood

di Giulia Nebbia – Sem editore

Gillian è stata lontana dal padre Henry per dieci anni e, per un equivoco, torna a Londra dove tutto è cominciato. London Blood, edizioni Sem, di Giulia Nebbia è la storia di una figlia che, dopo avere perso la madre da adolescente, pensa di essere stata respinta e non amata dal padre verso cui fa crescere un risentimento. Ma solo la scoperta della realtà dei fatti potrà trasformare rabbia e ostilità in comprensione e perdono.

Giulia Nebbia - London Blood - recensione

Giulia Nebbia costruisce una trama ritmata di colpi di scena, ma la storia è ricca soprattutto della ricerca di una giustificazione a un abbandono paterno che Gillian crede di avere subito e che l’ha condizionata per tutta la crescita.
Il grave ferimento di Henry per mano di uno sconosciuto, che diventerà un serial killer, mette Gillian di fronte alla possibilità di perderlo: la giovane inizia il suo processo di maturazione che, grazie al coraggio di affrontare qualsiasi pericolo, la porterà a scoprire un senso di protezione verso il padre e, soprattutto, una verità capitale a lei sconosciuta.
L’agente di polizia Michael, che dai bassifondi della città ha conosciuto e vissuto crimine e violenza, è la figura che accompagna Gillian nella sua corsa verso il tempo per salvare Henry dalle mani del serial killer.

Tutti i personaggi di London Blood hanno un passato difficile da gestire ma che li caratterizza per quello che sono: anime che cercano espiazione, pace e riscatto.
Tra loro, anche il serial killer che uccide in modo rituale e che per un’ossessione durata anni, farà in modo di accerchiare Gillian. Figura non meno tormentata, Gillian è preda di incubi frequenti e di una lotta tutta interiore: “A volte sento questa cosa dentro che mi consuma. E mi fa fare azioni che…che mi fanno paura. Per anni ho pensato di poterla controllare ma ora non ne sono più tanto sicura. È forte…troppo forte per me”. Gillian ha due voci dentro che la animano e le spingono in direzioni opposte, è istintiva, quanto intuitiva e capace di quell’empatia tra simili che sarà fondamentale per fermare la mano dell’omicida.
Cosa sia veramente successo a sua madre e, soprattutto, perché il padre Henry l’abbia mandata a vivere a Roma, sono l’unica verità che Gillian potrà scoprire risalendo, omicidio dopo omicidio, sempre più vicino alla realtà dell’accaduto.
Dopo dieci anni, Gillian capirà che i suoi genitori hanno agito solo per amore.

Giulia Nebbia presenterà London Blood (Sem) alla rassegna Parole Chiave, venerdì 3 dicembre alle 21. Dialoga con l’autrice Riccarda Dalbuoni.

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